lunedì 25 febbraio 2008

Appello pro-boicottaggio dagli studenti dell'88

Gli attivisti facenti parte del gruppo '88 Generation Students', importante gruppo d'opposizione democratica in Birmania, ha lanciato un appello alla popolazione per boicottare i Giochi olimpici di Pechino a causa del sostegno della Cina alla giunta militare al potere in Birmania.
La campagna è rivolta al boicottaggio delle trasmissioni televisive, degli sponsor e dei prodotti derivati dai Giochi per tutta la durata della manifestazione. Quel che accade oggi in Birmania, "è grazie alla Cina partner commerciale maggiore, fornitore di armi e difensore del regime sulla scena internazionale così come al Consiglio di sicurezza dell'Onu'', si legge in un comunicato della 'Generazione degli studenti dell'88'.
I principali attivisti della 'Generazione degli studenti dell'88'', che circa 20 anni fa dettero vita a una prima rivolta repressa nel sangue, sono stati arrestati l'anno scorso in occasione delle manifestazioni nate contro il carovita in Birmania e presto sfociate in una sollevazione di massa contro il regime guidata dai monaci buddisti.
Le "voci" pro-boicottaggio aumentano cito anche alcuni premi Nobel: Elie Wiesel, Dalai Lama, Shirin Ebadi, Adolfo Perez Esquivel, Mairead Maguire, Betty Williams, Rigoberta Menchu e Jody Williams.
Per ulteriori approfondimenti: http://www.unmadeinchina.org/contStd.asp?lang=it&idPag=149

mercoledì 20 febbraio 2008

soppressione della libertà di espressione

Il processo contro il dissidente Yang Chunlin, che ha raccolto diecimila firme per una petizione intitolata "vogliamo i diritti umani, non le Olimpiadi", iniziato ieri a Pechino, ha visto "ripetute e gravi violazioni" dei diritti dell'imputato. Lo afferma in un comunicato il gruppo umanitario Human Rights Watch (Hrw).

"Il processo contro Yang è particolarmente significativo perché presto diventerà ufficiale che contestare le Olimpiadi in Cina è un reato", ha commentato Sophie Richardson, direttrice di Hrw per l'Asia.

Secondo Hrw le autorità si sono rifiutate di indagare sulle accuse di tortura lanciate da Yang, che è stato portato ammanettato in Tribunale. All'imputato non è stata comunicata la data del processo fino al giorno precedente, e ai suoi avvocati è stato negato l'accesso agli atti processuali, secondo il comunicato del gruppo umanitario.

Hrw ricorda che nei mesi scorsi sono stati documentati altri sei casi analoghi, una circostanza che secondo il gruppo umanitario "indica una tendenza alla soppressione della libertà di espressione in vista delle Olimpiadi di agosto del 2008.
Sull’altro fronte, numerose associazioni e organizzazioni di difesa dei diritti umani spingono affinché la voce del mondo dello sport e della comunità internazionale in genere sia più severa nei confronti delle limitazioni di libertà e delle violazioni dei diritti umani perpetrate nel paese.

E’ vero che la politica dovrebbe star fuori dallo sport, ma è anche vero che nel caso cinese si parla di rispetto dei diritti umani, e non meramente di politica.

mercoledì 13 febbraio 2008

Falsità e silenzio...

Le notizie che trapelano da Yangoon sono tutt’altro che positive.
Mentre l’attenzione internazionale si nasconde dietro una silenziosa indifferenza, la Giunta militare che governa il paese continua a mentire.
Mente sul numero dei morti di Agosto-Settembre, mente sulle violazioni ai diritti umani, sui prigionieri politici, sull’esistenza di lavori forzati; mente sulla censura alla libertà di parola e di stampa; mente sulle buone intenzioni ad avviare un processo di apertura verso la democrazia.
Lo testimoniano l’inefficacia degli incontri tenutisi tra la leader del NLD -National League for Democracy- Aung San Suu Kyi ed il ministro della Giunta Aung Kyi, rivelatisi solo strategici espedienti per illudere l’opinione pubblica mondiale.
Lo testimoniano i numerosi rapporti delle ONG, di Amnesty International e il recente Human Rights Watch Report 2007.
Lo testimoniano le drammatiche parole con cui Aung San Suu Kyi si è rivolta ai colleghi dell’NLD durante il secondo breve colloquio concessole dalle repressioni di Settembre:
“Speriamo nel meglio, preparatevi al peggio”.
Ma se la Giunta mente è perché può permettersi di mentire.
Sebbene Nazioni Unite, Unione Europea e USA minaccino (sottovoce) un’imminente (ma poco credibile) perdita della pazienza, la dittatura non si sente in pericolo.
La Cina seguita il rifornimento di armi, il traffico di stupefacenti e di pietre preziose.
L’ASEAN - l’Associazione delle Nazioni del Sud-Est Asiatico – ha recentemente confermato gli accordi economici tra i governi dei suoi stati membri.
Le imprese medie-grandi-piccole di tutto il mondo continuano ad esportare ed importare prodotti birmani.
L’attenzione internazionale è piombata nel silenzio.

La Giunta non si sente in pericolo. E continua a mentire.

Tutto questo, mentre il gigante di cartapesta è impegnato nei "preparativi" per le olimpiadi. Costruite sui pilastri della falsità e del silenzio.

lunedì 4 febbraio 2008

"Rieducazione" per squadre tifosi Olimpiadi

PECHINO (Reuters) – 1.2.08
All'ultimo piano del centro commerciale Yansha di Pechino, Huang Kuoshan e 49 suoi colleghi stanno aspettando di essere ammessi alla lezione di civilizzazione delle squadre di tifosi per i giochi Olimpici di Pechino.
Con tutti i siti olimpici già pronti e il rinnovamento delle infrastrutture della capitale praticamente terminati, alle autorità cittadine non rimane altro da fare che trovare un modo per evitare che le cattive abitudini dei cinesi possano rovinare il grande appuntamento del prossimo agosto.
Riuniti in una vecchia stanza dalle tende rosse solitamente usata per i ritrovi dei gerarchi del partito comunista, i negozianti del centro commerciale alzano il braccio destro e ripetono il giuramento.
"Prometto di essere un onorabile membro della squadra di supporto per i giochi Olimpiadi Pechino", ripetono tutti in coro. "Mi impegno a promuovere lo spirito e la conoscenza delle Olimpiadi, a diffondere l'etichetta olimpica, a proteggere l'ambiente e a seguire i regolamenti".
"Farò il tifo per gli atleti, per il mio paese e per le Olimpiadi", concludono i neostudenti.
Le campagne educative promosse dalla città di Pechino contro le cattive abitudini come sputare per terra, abbandonare la spazzatura in giro e saltare le code sono state ampiamente pubblicizzate, ma le autorità sono preoccupate anche che il linguaggio rude, la mancanza di cultura sportiva e un tifo scorretto per gli atleti di casa possano creare imbarazzo tra gli organizzatori dei Giochi.
Oltre alle regole base di alcuni giochi come la pallavolo, l'arbitro Lu Weiping spiega alla classe di negozianti le possibili situazioni in cui sarà richiesta la partecipazione del pubblico.
"E' probabile che la palla rimbalzi fuori dal campo. In questo caso spero che tutti voi siate pronti a restituirla agli addetti alla raccolta delle palle", dice Lu. "Non dovete tirare la palla direttamente in campo. Potrebbe essere pericoloso perché un giocatore potrebbe inciampare sulla palla", conclude Lu.
Per Huang, la possibilità di assistere dal vivo ad un evento dei Giochi val bene la pena di sorbirsi una lezione di tre ore sulle regole base della pallavolo e su come tifare in modo appropriato per la propria squadra.
"E' divertente, e provo anche un certo senso del dovere nel tifare per le squadre nazionali e per il mio paese", ha detto il negoziante 32enne a Reuters.
Huang e i suoi colleghi sono stati selezionati fra i 3000 lavoratori impiegati nel centro commerciale statale di Yansha e formano solo una piccola parte delle oltre 100.000 persone che stanno partecipando a corsi educativi di questo genere.


Quanto riportato, dà l’esatto scenario di quel che deve subire il Popolo Cinese schiavo.
Il regime impone una “rieducazione” in forma leggera (come sopra esposto) o pesante, come nei Laogai!
Questa non è una Olimpiade, ma un tributo alla classe politica ed imprenditoriale mondiale prostrata, che, per INTERESSE, chiude gli occhi sull’ORRORE CINESE.