mercoledì 30 aprile 2008

mancano 100 giorni alle olimpiadi di sangue

A cento giorni dalla cerimonia di inaugurazione delle Olimpiadi di Pechino 2008, la fiaccola olimpica è arrivata oggi a Hong Kong.
La fiaccola proviene dal Vietnam dove, a Città Ho Chi Minh, ex Saigon, la staffetta si è svolta senza proteste. Prima dell'arrivo della torcia a Hong Kong le autorità locali hanno fermato all'aeroporto e espulso tre persone venute a manifestare a favore del Tibet.
Secondo fonti della polizia, oltre 3.000 agenti saranno impegnati a sorvegliare il percorso dei tedofori, previsto per venerdì 2 maggio, lungo le strade principali della regione amministrativa speciale della Repubblica Popolare Cinese. Altri quattro attivisti che progettavano di manifestare a favore dei diritti dell'uomo sono stati espulsi nello scorso fine settimana. Nel Tibet ancora chiuso ai giornalisti e ai visitatori esteri, 17 persone hanno ricevuto oggi condanne da tre anni all’ergastolo per le proteste di marzo nella capitale Lhasa. Tra i condannati all’ergastolo c’è il monaco Basang, accusato di avere guidato una decina di persone, tra cui 5 altri monaci - per loro condanne tra 15 e 20 anni - nella devastazione di uffici pubblici e negozi e nell’aggressione di un poliziotto. La Cina non ha indicato quanti altri tibetani siano in attesa di processo, mentre gli esuli del Paese parlano di centinaia di detenuti.

Sempre oggi è stato riaperto il monastero Sera a Lhasa, al posto dei monaci uccisi son stati inviati soldati cinesi accuratamente rasati e vestiti con il saio.
Cento giorni…dalle olimpiadi macchiate di sangue!!!

martedì 1 aprile 2008

Olimpiadi rosso sangue

Il presidente cinese, Hu Jintao, ha acceso ieri a piazza Tiananmen la fiaccola olimpica arrivata dalla Grecia, dando il via alla corsa che porterà il simbolo delle Olimpiadi in cinque continenti. Al termine della cerimonia a Pechino Hu Jintao ha consegnato la fiaccola a Liu Xiang, il campione del mondo dei 110 ostacoli, che l'ha portata sulla porta dell'antica residenza imperiale, la Città Proibita. Da qui la fiaccola viaggerà per tutte le province della Cina, incluso il tormentato Tibet, e tornerà nella capitale tra 130 giorni, l'8 agosto, giorno di apertura dei Giochi Olimpici.
Le fiamme rosse di vergogna viaggeranno nei cinque continenti. Attraverseranno tutte le province della Cina. E passeranno anche dal Tibet.

Per l’inaugurazione dell’otto agosto, davanti ai potenti proni, torneranno qui a colorare una piazza ancora rossa. Di sangue..

martedì 25 marzo 2008

un record che nessuno batterà

In Cina l'8 agosto 2008 si alzerà il sipario sul più grande evento sportivo del mondo, i Giochi Olimpici.

Vecchi record saranno battuti, e nuove grandi vittorie si aggiungeranno alla storia dello sport.

C'è però un record che la Cina detiene, e che non corre il rischio di essere battuto in tempi brevi.

La Cina è titolare del primato assoluto nella classifica dei paesi che imprigionano i propri giornalisti.

Più di 30 giornalisti stanno in questo momento scontando pene detentive nelle carceri cinesi. Spesso le condanne sono a dieci o più anni, e vengono inflitte dopo processi a porte chiuse della durata di un giorno solo.

Il crimine commesso? Aver pubblicato articoli troppo critici e veritieri su argomenti ritenuti dalle autorità troppo delicati.

Guidare la classifica dei carcerieri di giornalisti non è un primato di cui essere orgogliosi.

Quando ci ritroveremo per celebrare il rito dei Giochi Olimpici nell'agosto del 2008, vorremmo farlo in un paese nelle cui carceri non ci sono giornalisti.

giovedì 6 marzo 2008

Ancora bugie…cinesi

La Cina, sta cercando di limitare le numerose richieste, da parte di organizzazioni e personaggi pubblici, di boicottaggio delle olimpiadi. Ha inviato, nel tentativo di limitare l’onda montante della protesta e del boicottaggio delle olimpiadi, un suo rappresentante in Sudan per risolvere la questione del Darfur.
Il risultato è stato quanto di più ipocrita e falso potessimo ipotizzare, il Ministero degli Esteri cinese sostiene che la Cina “non è in grado di risolvere da sola la questione del Darfur”.
Il portavoce del Ministero degli Esteri cinese, Liu Jianchao, arriva a dichiarare che “la comunità internazionale deve assumersi le proprie responsabilità cercando di convincere i ribelli ad accettare le condizioni poste da Khartoum”.
Ottimo metodo... girare ad altri la risoluzione delle proprie problematiche!
Il Ministero degli Esteri cinese invierà una delegazione anche in Birmania? staremo a vedere quante altre bugie e falsità ci verranno proprinate.
Lo strumento a nostra disposizione è il boicottaggio delle olimpiadi di Pechino 2008 tutti coloro che hanno a cuore i Diritti Umani nel mondo non dovrebbero seguire le gare in televisione.

lunedì 25 febbraio 2008

Appello pro-boicottaggio dagli studenti dell'88

Gli attivisti facenti parte del gruppo '88 Generation Students', importante gruppo d'opposizione democratica in Birmania, ha lanciato un appello alla popolazione per boicottare i Giochi olimpici di Pechino a causa del sostegno della Cina alla giunta militare al potere in Birmania.
La campagna è rivolta al boicottaggio delle trasmissioni televisive, degli sponsor e dei prodotti derivati dai Giochi per tutta la durata della manifestazione. Quel che accade oggi in Birmania, "è grazie alla Cina partner commerciale maggiore, fornitore di armi e difensore del regime sulla scena internazionale così come al Consiglio di sicurezza dell'Onu'', si legge in un comunicato della 'Generazione degli studenti dell'88'.
I principali attivisti della 'Generazione degli studenti dell'88'', che circa 20 anni fa dettero vita a una prima rivolta repressa nel sangue, sono stati arrestati l'anno scorso in occasione delle manifestazioni nate contro il carovita in Birmania e presto sfociate in una sollevazione di massa contro il regime guidata dai monaci buddisti.
Le "voci" pro-boicottaggio aumentano cito anche alcuni premi Nobel: Elie Wiesel, Dalai Lama, Shirin Ebadi, Adolfo Perez Esquivel, Mairead Maguire, Betty Williams, Rigoberta Menchu e Jody Williams.
Per ulteriori approfondimenti: http://www.unmadeinchina.org/contStd.asp?lang=it&idPag=149

mercoledì 20 febbraio 2008

soppressione della libertà di espressione

Il processo contro il dissidente Yang Chunlin, che ha raccolto diecimila firme per una petizione intitolata "vogliamo i diritti umani, non le Olimpiadi", iniziato ieri a Pechino, ha visto "ripetute e gravi violazioni" dei diritti dell'imputato. Lo afferma in un comunicato il gruppo umanitario Human Rights Watch (Hrw).

"Il processo contro Yang è particolarmente significativo perché presto diventerà ufficiale che contestare le Olimpiadi in Cina è un reato", ha commentato Sophie Richardson, direttrice di Hrw per l'Asia.

Secondo Hrw le autorità si sono rifiutate di indagare sulle accuse di tortura lanciate da Yang, che è stato portato ammanettato in Tribunale. All'imputato non è stata comunicata la data del processo fino al giorno precedente, e ai suoi avvocati è stato negato l'accesso agli atti processuali, secondo il comunicato del gruppo umanitario.

Hrw ricorda che nei mesi scorsi sono stati documentati altri sei casi analoghi, una circostanza che secondo il gruppo umanitario "indica una tendenza alla soppressione della libertà di espressione in vista delle Olimpiadi di agosto del 2008.
Sull’altro fronte, numerose associazioni e organizzazioni di difesa dei diritti umani spingono affinché la voce del mondo dello sport e della comunità internazionale in genere sia più severa nei confronti delle limitazioni di libertà e delle violazioni dei diritti umani perpetrate nel paese.

E’ vero che la politica dovrebbe star fuori dallo sport, ma è anche vero che nel caso cinese si parla di rispetto dei diritti umani, e non meramente di politica.

mercoledì 13 febbraio 2008

Falsità e silenzio...

Le notizie che trapelano da Yangoon sono tutt’altro che positive.
Mentre l’attenzione internazionale si nasconde dietro una silenziosa indifferenza, la Giunta militare che governa il paese continua a mentire.
Mente sul numero dei morti di Agosto-Settembre, mente sulle violazioni ai diritti umani, sui prigionieri politici, sull’esistenza di lavori forzati; mente sulla censura alla libertà di parola e di stampa; mente sulle buone intenzioni ad avviare un processo di apertura verso la democrazia.
Lo testimoniano l’inefficacia degli incontri tenutisi tra la leader del NLD -National League for Democracy- Aung San Suu Kyi ed il ministro della Giunta Aung Kyi, rivelatisi solo strategici espedienti per illudere l’opinione pubblica mondiale.
Lo testimoniano i numerosi rapporti delle ONG, di Amnesty International e il recente Human Rights Watch Report 2007.
Lo testimoniano le drammatiche parole con cui Aung San Suu Kyi si è rivolta ai colleghi dell’NLD durante il secondo breve colloquio concessole dalle repressioni di Settembre:
“Speriamo nel meglio, preparatevi al peggio”.
Ma se la Giunta mente è perché può permettersi di mentire.
Sebbene Nazioni Unite, Unione Europea e USA minaccino (sottovoce) un’imminente (ma poco credibile) perdita della pazienza, la dittatura non si sente in pericolo.
La Cina seguita il rifornimento di armi, il traffico di stupefacenti e di pietre preziose.
L’ASEAN - l’Associazione delle Nazioni del Sud-Est Asiatico – ha recentemente confermato gli accordi economici tra i governi dei suoi stati membri.
Le imprese medie-grandi-piccole di tutto il mondo continuano ad esportare ed importare prodotti birmani.
L’attenzione internazionale è piombata nel silenzio.

La Giunta non si sente in pericolo. E continua a mentire.

Tutto questo, mentre il gigante di cartapesta è impegnato nei "preparativi" per le olimpiadi. Costruite sui pilastri della falsità e del silenzio.

lunedì 4 febbraio 2008

"Rieducazione" per squadre tifosi Olimpiadi

PECHINO (Reuters) – 1.2.08
All'ultimo piano del centro commerciale Yansha di Pechino, Huang Kuoshan e 49 suoi colleghi stanno aspettando di essere ammessi alla lezione di civilizzazione delle squadre di tifosi per i giochi Olimpici di Pechino.
Con tutti i siti olimpici già pronti e il rinnovamento delle infrastrutture della capitale praticamente terminati, alle autorità cittadine non rimane altro da fare che trovare un modo per evitare che le cattive abitudini dei cinesi possano rovinare il grande appuntamento del prossimo agosto.
Riuniti in una vecchia stanza dalle tende rosse solitamente usata per i ritrovi dei gerarchi del partito comunista, i negozianti del centro commerciale alzano il braccio destro e ripetono il giuramento.
"Prometto di essere un onorabile membro della squadra di supporto per i giochi Olimpiadi Pechino", ripetono tutti in coro. "Mi impegno a promuovere lo spirito e la conoscenza delle Olimpiadi, a diffondere l'etichetta olimpica, a proteggere l'ambiente e a seguire i regolamenti".
"Farò il tifo per gli atleti, per il mio paese e per le Olimpiadi", concludono i neostudenti.
Le campagne educative promosse dalla città di Pechino contro le cattive abitudini come sputare per terra, abbandonare la spazzatura in giro e saltare le code sono state ampiamente pubblicizzate, ma le autorità sono preoccupate anche che il linguaggio rude, la mancanza di cultura sportiva e un tifo scorretto per gli atleti di casa possano creare imbarazzo tra gli organizzatori dei Giochi.
Oltre alle regole base di alcuni giochi come la pallavolo, l'arbitro Lu Weiping spiega alla classe di negozianti le possibili situazioni in cui sarà richiesta la partecipazione del pubblico.
"E' probabile che la palla rimbalzi fuori dal campo. In questo caso spero che tutti voi siate pronti a restituirla agli addetti alla raccolta delle palle", dice Lu. "Non dovete tirare la palla direttamente in campo. Potrebbe essere pericoloso perché un giocatore potrebbe inciampare sulla palla", conclude Lu.
Per Huang, la possibilità di assistere dal vivo ad un evento dei Giochi val bene la pena di sorbirsi una lezione di tre ore sulle regole base della pallavolo e su come tifare in modo appropriato per la propria squadra.
"E' divertente, e provo anche un certo senso del dovere nel tifare per le squadre nazionali e per il mio paese", ha detto il negoziante 32enne a Reuters.
Huang e i suoi colleghi sono stati selezionati fra i 3000 lavoratori impiegati nel centro commerciale statale di Yansha e formano solo una piccola parte delle oltre 100.000 persone che stanno partecipando a corsi educativi di questo genere.


Quanto riportato, dà l’esatto scenario di quel che deve subire il Popolo Cinese schiavo.
Il regime impone una “rieducazione” in forma leggera (come sopra esposto) o pesante, come nei Laogai!
Questa non è una Olimpiade, ma un tributo alla classe politica ed imprenditoriale mondiale prostrata, che, per INTERESSE, chiude gli occhi sull’ORRORE CINESE.

giovedì 31 gennaio 2008

I dittatori prendono tempo..

Da Asia e dintorni del 30.1.08

Quel che tutti sapevano (a parte Totò e Peppino) oggi l'ha confermato Aung San Suu Kyi in persona, nell'incontro con i suoi compagni di partito durante l'ora d'aria concessale dal regime. I colloqui tra il rappresentante della giunta e The Lady altro non sono che una messinscena, un vuoto rituale organizzato per guadagnare tempo e gettare fumo negli occhi della comunità internazionale. Ai suoi ha spiegato che conviene prepararsi al peggio, come se il peggio non si fosse già materializzato:

Intanto sul fronte della diplomazia da salotto Fassino continua a girare come una trottola tra le cancellerie asiatiche, in attesa di capire cosa fare da grande. Dopo ogni riunione indice una conferenza stampa in cui ripete sempre le stesse frasi di circostanza. Dell'inutilità dell'inviato UE scrive oggi anche Mizzima, lasciandolo - come si dice - in mutande. Ma la colpa non è sua, è di chi l'ha messo lì.

Temevo che il nostro inviato UE potesse fare il solito buco nell'acqua, permettendo ai dittatori di prender tempo. Continuano le torture e le uccisioni nelle carceri, continuano orribile pratiche sugli animali e purtroppo il dilagare di veleni che importiamo dalla cina.

martedì 29 gennaio 2008

Soluzione Crisi?

BIRMANIA: INVIATO UE FASSINO A BANGKOK PER SOLUZIONE CRISI (fonteAGI) -
Accelerare l'apertura di un "effettivo dialogo" tra la giunta militare, l'opposizione democratica e le diverse comunita' etniche della Birmania. Con questo obiettivo l'inviato speciale dell'Unione Europea per l'ex Birmania, Piero Fassino, sara' oggi a Bangkok, dove incontrera' il premier e il ministro degli Esteri, e avra' colloqui con direttori delle agenzie Onu, rappresentanti delle Ong e delle associazioni umanitarie che operano nel Myanmar nonche' esponenti delle comunita' birmane in esilio.
E' un momento cruciale per la crisi birmana", dichiara in una nota Fassino, "e l'Ue, sostenendo l'iniziativa delle Nazioni Unite e del suo inviato speciale Ibrahim Gambari, intende contribuire ad accelerare l'apertura di un effettivo dialogo tra la giunta al potere, l'opposizione democratica guidata da Aung San Suu Kyi e le diverse comunita' etniche che compongono la Nazione birmana". In questo momento, sottolinea l'emissario dell'Unione, "e' essenziale che Gambari possa compiere una nuova visita in Birmania, e che le autorita' accolgano le sue proposte per significativi e tangibili passi in avanti, a partire dalla liberazione di Aung San Suu Kyi".
Decisiva, per Fassino, sara' "la positiva influenza" che possono esercitare gli ulteriori Paesi della regione, con cui i Ventisette vogliono "realizzare tutte le iniziative comuni utili a una Birmania democratica e stabile". Dopo la missione a Bangkok l'inviato speciale dell'Ue, che ha gia' visitato Singapore e Pechino, si rechera' in Indonesia, India, Giappone e nelle altre capitali della penisola indocinese.
Aspettiamo notizie di reali progressi....

giovedì 17 gennaio 2008

I SILLOGISMI DEL POTERE

Corriere della Sera 12/01/2008

Cina, ci sono 1.045 Laogai Nell’anno delle Olimpiadi (Dario Fertilio)


“Le censure in materia di diritti umani sono sempre calunnie”
“i giochi olimpici invece sono sempre una cosa buona”
“Dunque chi critica il regime di Pechino viola lo spirito olimpico”

Così Jiang Yu , la portavoce del ministro degli Esteri cinese ha accusato “alcune organizzazioni ed individui” di “insultare il paese” .
Che splendido sillogismo degno di un giocoliere della Città Proibita.

Diverse opinioni e fatti vengono denunciati da un suo connazionale, Harry Wu 19anni ai lavori forzati nei Lager cinesi, i laogai, per sospetto anticomunismo.
Nel libro “Controrivoluzionari” edito da San Paolo racconta di questi campi 1.045 in cui schiavi torturati alimentati con un tozzo di pane e un po’ di brodaglia producono di tutto dagli autobus ai pomodori, dai giocattoli ai casalinghi.
Vi sono venute in mente bambole e scodelle dei lager nazisti? Attenzione : forse “state violando lo spirito olimpico”

mercoledì 9 gennaio 2008

DA BERLINO 1936 A PECHINO 2008.

OVVERO: COME LA STORIA NON CI INSEGNA MAI NIENTE.
Una volta di più la storia non ci insegna niente . Le democrazie del mondo sono strette oramai in un abbraccio mortale con la più grande dittatura della terra.
Quel che è successo nel passato sembra caduto nell’oblio. Solo 70 anni fa il mondo incontrava a Berlino il Fuhrer. Accoglieva in massa festante, proprio come oggi, a portare Onore, Vanto. Visibilità, Merito e Gloria, al dittatore di un regime sanguinario.
Non c’è in Cina nemmeno una briciola di surrogato di libertà. Il Grande Fratello Cinese vigila dall’alto sui propri sudditi, e con le immancabili repressioni, uccide continuamente ogni spirito libero nel paese. La lista è lunga. Dai Diritti Umani negati alla prigionia e uccisione dei dissidenti politici, dalla repressione delle libertà religiose alla mancanza di una vera stampa libera nel paese.

Riprendo una notizia di qualche tempo fa, una notizia che è una straordinaria coincidenza.

Albert Speer, 72 anni, rinomato architetto, è ora impegnato da cinque anni nella ristrutturazione del paesaggio urbano di Pechino in attesa delle Olimpiadi. Speer ha scelto come elemento distintivo del suo piano per Pechino un asse di cinque miglia che parte dalla nuova stazione ferroviaria, attraversa Piazza Tienanmen e arriva fino all'Olympic Green, sede dei nuovi impianti simbolo delle prossime Olimpiadi, il Bird's Nest e il Water Cube.
Ma chi è questo Speer. Mi ricorda qualcuno?
Ma si è il figlio di Albert Speer.
Albert SpeeR era l'architetto del Terzo Reich, ideatore e progettista degli edifici del Regime che dovevano testimoniare la grandezza del Reich alle generazioni future: per questo ruolo fu appellato l'Architetto del Diavolo.
Che notizia! Io sono stupefatto, da fatti oramai così evidenti. Per me è un ulteriore segno che questa Olimpiadi sta acquisendo connotati lugubri e inquietanti, qualcosa dentro di me comincia a tremare, BRRR.
Nubi minacciose (a parte lo smog) ormai, si stanno addensando nel cielo sopra Pechino.

BOICOTTIAMO LE OLIMPIADI DI PECHINO 2008