venerdì 28 dicembre 2007

QUALE SPIRITO OLIMPICO ?



Questa riflessione parte dalla Birmania, paese possessore dei maggiori depositi di gas naturale del sud est asiatico e di enormi riserve di petrolio.

Ricordo che nel gennaio scorso, qualche giorno dopo che Russia e Cina avevano bloccato una risoluzione del Consiglio di Sicurezza dell’ONU che condannava le violazioni dei diritti umani nell’ex Birmania, la China National Petroleum Corporation aveva ottenuto altre concessioni per lo sfruttamento del petrolio e del gas birmano - mentre la Russia aveva negoziato un nuovo contratto per la fornitura di armi al regime militare.

Oggi la Cina può importare ed esportare tutto quanto gli occorre (oppio compreso) dall’amico regime birmano, che circa un mese fa ha affogato nel sangue l’unica forza che poteva impensierirlo, costituita dai monaci buddisti.

Adesso, come niente fosse, Pechino sta ultimando i preparativi per le Olimpiadi del 2008 in cui ha investito miliardi e miliardi di dollari, necessari per rifarsi il maquillage a livello mondiale e apparire un paese moderno, ricco, evoluto, organizzato e affidabile.

Ovviamente anche la preparazione ai Giochi è stata fatta con la oramai notoria disumanità cinese: espropri violenti di case, demolizioni senza pagamento di indennizzo, corruzioni e bustarelle che hanno coinvolto perfino il vicesindaco di Pechino, ostacolo al movimento e alla raccolta di informazioni di molti giornalisti e corrispondenti esteri ecc.

Mi chiedo se sia accettabile che, a livello internazionale, il regime cinese continui ad essere considerato intoccabile per motivi economici, potendo così impunemente continuare ad opprimere il suo popolo e ad aiutare chi ne opprime altri (Vedi Tibet, Birmania, Darfur)

Il Comitato olimpico internazionale e il Coni sono davvero così cinici da mettere davanti ai diritti umani violati i megainteressi commerciali che si nascondono dietro la facciata idealistica del cosiddetto Spirito Olimpico.

Credo, insieme a tanti altri amici che vedo sensibili al problema, che la minaccia di un boicottaggio delle Olimpiadi di Pechino potrebbe essere un ottimo strumento di pressione internazionale contro il governo cinese. Il mancato svolgimento delle Olimpiadi sarebbe infatti per i dirigenti cinesi peggio di qualsiasi altro insuccesso o bancarotta.

Vogliamo farci sfuggire questa occasione?


Origamy

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